Uova

Le uova 

Con il termine generico “uova” si intendono quelle di gallina. Negli altri casi deve essere specificato il nome del volatile da cui provengono: anatra, quaglia, tacchina, oca, struzzo, ecc. 
 
Struttura
L’uovo si può considerare strutturalmente come una grande cellula, formata da tre parti distinte:
  1. Guscio, rappresenta circa il 10% in peso dell’uovo intero. È formato prevalentemente da carbonato di calcio (CaCO3). È importante perché oltre a svolgere una funzione protettiva, fornisce calcio (Ca) all’embrione del futuro pulcino ed inoltre, essendo poroso, consente gli scambi gassosi con l’esterno. Il guscio è poroso ed è per questo motivo che con l’andar del tempo l’acqua contenuta evapora, anche se lentamente. Il colore  è variabile con la specie e la razza della gallina ovaiola e non ha alcuna relazione con le proprietà nutrizionali o gastronomiche del contenuto. Il guscio è ricoperto da una pellicola chiamata cuticola, che si forma subito dopo la deposizione, e rappresenta una prima barriera contro i microrganismi. Sotto il guscio si trovano due sottili membrane chiamate membrane testacee, tra le quali, in corrispondenza del polo ottuso, si forma la camera d'aria, che è importante per valutare la freschezza delle uova (è assente, infatti, alla deposizione ed aumenta di volume con il passare del tempo).  Le membrane testacee separano il guscio dall'albume e sono una seconda barriera per l'ingresso dei microrganismi.
  2. Albumecirca il 60% in peso dell’uovo intero. È una soluzione colloidale acquosa che contiene diverse proteine ad alto valore biologico (ovoalbumina, conalbumina e ovomucoide). In questa parte dell'uovo si trova anche la proteina lisozima (antibatterico naturale) e l’avidina (antivitamina H). Quest’ultima si lega alla vitamina H (biotina) e la rende inattiva. L’avidina si denatura con il calore e perde la sua azione antinutriente. Dalle due estremità dell'albume partono due strutture simili a “corde attorcigliate" che si chiamate calaze, che partono dalle membrane testacee ed arrivano fino al tuorlo (alla membrana vitellina) e lo mantengono fermo in posizione centrale. Con il passare del tempo, le due calaze si indeboliscono perdendo consistenza. 
  3. Tuorlo, circa il 30% in peso dell’uovo intero. È costituito prevalentemente da lipidi (grassi) sotto forma di trigliceridi, fosfolipidi (lecitine che hanno effetto legante ed emulsificante) e colesterolo (circa 250 mg in un uovo di peso medio). Contiene anche vitamine e ferro. Il tuorlo è avvolto da una pellicola chiamata membrana vitellina. Il colore del tuorlo è determinato dall’alimentazione delle galline: più è ricca di carotenoidi e più il tuorlo ha una colorazione intensa. Esistono mangimi naturali o appositamente preparati per arricchire i toni arancioni e rossi del tuorlo, una qualità particolarmente richiesta per alcune preparazioni (la pasta all’uovo, per esempio). Sul tuorlo delle uova fecondate è possibile trovare una piccola struttura (circa 3 mm) di colore rossiccio che corrisponde al germe. Il tuorlo essendo ricco di grassi conferisce sapore ai prodotti.


Classificazione 
Le uova possono essere classificate in categoria A extra (uova freschissime, catergoria A (uova fresce) oppure categoria B (uova di seconda qualità o declassate). 
Per rientrare in categoria A e A extra l’uovo deve presentare: 
a) guscio normale ed intatto
b) camera d’aria con altezza non superiore a 6 mm (4 mm per le “extra”). 
c) non devono aver subito processi di conservazione, come per esempio la refrigerazione.
Tutte le uova che non hanno i requisiti previsti per la categoria A rientrano in categoria B. Categoria B o uova di seconda qualità o declassate destinate alle imprese dell’industria alimentare e non alimentare. 
 

Taglie
Le uova di categoria A sono poi classificate per categorie di peso: 
  • XL Grandissime, 73 g e più
  • L Grandi, di 63 g e più ma inferiore a 73 g
  • M Medie, di 53 g e più ma inferiore a 63 g
  • S Piccole, meno di 53 g
 
 
Codice di  rintracciabilità
Su ogni singolo uovo è stampigliato un codice. È una sorta di “carta di identità” di quell’uovo che fornisce al consumatore alcune informazioni su come e dove è stato prodotto.
 
 
Metodi per la freschezza 
Metodo della soluzione salina. 
Consiste nell’immergere l’uovo crudo in un recipiente d’acqua salata (10% di NaCl in acqua). Se l’uovo è fresco si deposita sul fondo, mentre all’aumentare dell’invecchiamento tende dapprima a disporsi verticalmente e poi a galleggiare, perchè aumenta il volume della camera d'aria che si trova sul polo ottuso dell'uovo.

 
Osservazione di tuorlo e albume nelle uova sgusciate.
Secondo questo metodo si rompe l’uovo e si lasciano cadere in un piatto il tuorlo e l’albume. Quanto più esso è fresco, tanto più il tuorlo si presenta turgido e convesso e l’albume compatto e ben aderente al tuorlo. 
 
Metodo della “speratura” .
Consiste nel controllare la dimensione della camera d’aria in controluce davanti ad una sorgente luminosa. In un uovo fresco, l’altezza della camera d’aria non supera i 4-5 mm ed il tuorlo, che si trova in posizione centrale, non si sposta dopo agitazione. 

 
Valore nutritivo
Il valore nutritivo dell’uovo è in relazione al suo buon contenuto di proteine (tuorlo e albume) e lipidi (tuorlo). Le proteine sono quelle a più elevato valore biologico perché contengono tutti gli amminoacidi essenziali in rapporto fra loro ottimale. Si ricorda che gli amminoacidi essenziali per un adulto sono 8 e che sono gli amminoacidi che il corpo umano non sa sintezzare e pertanto devono essere assunti tramite gli alimenti per non avere carenze.
Il tuorlo è ricco di vitamina A, vitamine del gruppo B e vitamina D. 
Nel tuorlo si trovano anche i lipidi che sono rappresentati soprattutto dal colesterolo e dai fosfolipidi (in particolare le lecitine).
L’apporto di colesterolo, anche se significativo, non pregiudica i benefici di un corretto consumo di uova per le persone sane. È bene considerare che le lecitine dell’uovo, agiscono fra l’altro, come fattore ipocolesterolemizzante. 
I sali minerali apportati dall’uovo sono il calcio, lo zolfo, il potassio e soprattutto il fosforo ed il ferro.
Nell'uovo è presente anche l'avidina che è una sostanza che impedisce il corretto assorbimento della vitamina H.  
Per evitare l’azione antivitaminica dell’avidina (antivitamina H) è bene consumare l’uovo cotto anziché crudo perchè la cottura inattiva l'avidina e annulla l’azione antivitaminica.

L'uovo è considerato un allergene in quanto è uno degli alimenti di origine animale che, a causa del suo alto contenuto proteico, stimola maggiormente la reazione allergica immuno-mediata nei soggetti predisposti. 
 
 

Manipolazione e conservazione
Il guscio delle uova può essere fonte di contaminazione in quanto è lui stesso soggetto a contaminazione microbica diretta sia al momento della deposizione che durante la conservazione. I maggior contaminante biologico è la Salmonella.

Il guscio rappresenta una barriera fisica alla penetrazione di microrganismi anche grazie alla presenza della cuticola che copre i pori del guscio. Mantenere integro e inalterato il guscio rappresenta quindi un requisito essenziale per la salubrità dell’alimento stesso. Eventuali danni al guscio possono favorire la contaminazione batterica e la perdita di umidità, aumentando in tal modo i rischi per i consumatori.
Le alterazioni del guscio, infatti sono le prime responsabili del passaggio al suo interno di microrganismi, compresi patogeni umani.
 
Per questo, le uova non possono essere lavate dopo la deposizione e prima della vendita; devono essere conservate ad una temperatura più costante possibile per evitare che fenomeni di condensa possano inumidire la superficie dell’uovo; non si deve incrinatre il guscio e bisogna evitare che questo si assottigli eccessivamente evitando anche di conservare per troppo tempo le uova.
Le uova sono, quindi, vendute non refrigerate per evitare che durante il trasporto a casa, essendo stata interrotta la catena del freddo, lo sbalzo di temperatura formi umidità sul guscio che potrebbe favorire una proliferazione batterica. Dopo l'acquisto le uova vanno però riposte in frigorifero e non tolte sino al loro consumo. La refrigerazione è il modo migliore per tenere i batteri sotto controllo.
È sempre consigliabile conservare le uova nel loro cartone di vendita e riporle nei ripiani centrali del frigorifero anziché nei porta uova collocati di solito nella porta del frigo. La temperatura della porta del frigo, infatti, è soggetta a variazioni conseguenti alle aperture e chiusure, mentre sui ripiani rimane maggiormente costante.

Una volta svuotati, è bene non riutilizzare i cartoni (o altri contenitori) delle uova: non essendo le uova sterili, gli stessi potrebbero essere stati contaminati dai microrganismi residenti sul guscio dell’uovo, inclusi i patogeni.

Lavare il guscio non è indispensabile se si presenta pulito. Non lavare o pulire le uova, perchè questa pratica può danneggiare il guscio e la cuticola, che costituiscono una ’efficace barriera sia di tipo fisico, sia contro possibili contaminazioni batteriche. Se il guscio si presentasse sporco è meglio usare un panno umido e appena prima del loro utilizzo.

Lavare il guscio è inutile per l’uovo, ma utile per evitare contaminazioni in cucina, quindi, allontanare subito eventuali residui di guscio o il panno che si è utilizzato per eventuali pulizie del guscio e lavarsi le mani prima di toccare nuovamente altre cose o alimenti in cucina. Le mani vanno lavate molto bene anche dopo aver rotto il guscio e dopo aver maneggiato l'uovo perché esso, da crudo, potrebbe contenere Salmonella e contaminare altri ingredienti o superfici.

La rottura delle uova deve avvenire o sul bordo di un contenitore dedicato che quindi non verrà utilizzato per altre lavorazioni oppure battendole una contro l’altra. Si consiglia inoltre di utilizzare un contenitore intermedio dove poter esaminare le uova appena rotte, per valutare l’eventuale presenza di guscio rotto o anomalie visibili nell’albume e nel tuorlo avendo cura, in questo caso, di eliminarle.

Una volta rotti i gusci devono essere eliminati velocemente e gettati direttamente nei portarifiuti adibiti ponendo attenzione a non poggiarli su nessun ripiano o utensile.

Al termine della loro manipolazione tutta la zona dedicata, gli utensili, i piani di appoggio devono essere sanificati immediatamente in modo da evitare la contaminazione delle manipolazioni successive.

Le uova manipolate, se non utilizzate immediatamente, devono essere riposte in frigorifero e coperte fino al loto utilizzo,

La cottura delle uova è altrettanto importante: è essenziale infatti che le uova e i prodotti che le contengono siano cotti fino al raggiungimento, al cuore, almeno di +75°C.
 
Risorse Video in rete: 📹 

 

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